La storia di Fabiano: dal Brasile a Roma

L’Ordine degli Agostiniani si impegna nella formazione di giovani da tutto il mondo, desiderosi di entrare a far parte della Comunità e divenire frati. Osafund li  accompagna durante il loro percorso di studi e li supporta quando arriva il momento di andare in missione in uno dei 50 Paesi del Mondo dove la Fondazione è attiva.

Oggi vi parliamo di Fabiano, un ragazzo brasiliano di 26 anni. Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con lui e adesso vogliamo presentarvelo.

Facciamo un passo indietro: in Brasile, dove Fabiano è nato e cresciuto. Proprio lì, dopo un anno di discernimento vocazionale, Fabiano ha studiato per 3 anni filosofia; poi ha deciso di partire per Lima, in Perù, per svolgere il noviziato.

Fabiano vive da circa un anno al Collegio di Santa Monica, «un luogo molto importante per noi Agostiniani» – ci tiene a precisare, mostrando di essere fiero della scelta compiuta e felice di far parte della Comunità, dove studia teologia.

Tra passato e futuro: il percorso di un giovane Agostiniano

Da bambino, come molti in Brasile, voleva fare calciatore – ci confessa. Fino al giorno dell’infortunio al ginocchio, che lo costrinse a sospendere l’attività calcistica. «Sono stati due anni in cui ho riflettuto molto. È stato quello il periodo in cui mi sono sentito chiamato da Dio» – ci ha raccontato durante la chiacchierata.

Quando invece gli abbiamo chiesto dei suoi attuali propositi sul futuro, cosa vuole fare da grande, ci è parso sicuro nel dirci che sicuramente continuerà a studiare. «Magari fare una licenza qui a Roma prima di andare in Brasile o dove Dio vuole» – ci ha risposto sorridendo.

Nel suo percorso di frate ha incontrato tante persone, alcune delle quali si sono rivelate davvero molto importanti. «La prima persona è Sergio Diaz, che mi ha accompagnato nel processo di discernimento. Lui è stato molto importante» Poi ha proseguito: «Tra i confratelli, ho apprezzato tanto il supporto ricevuto durante la mia formazione da Maxwell, brasiliano, e Mario, dal Perù. Con loro ho ancora un buonissimo rapporto nonostante i nostri cammini ci abbiano separati». Concludendo ci ha detto: «Qui al Collegio tra confratelli condividiamo la quotidianità e alcuni di loro rivestono ruoli importanti. Anch’io spero di essere importante per la loro vita».