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Una cooperativa di donne a Kinshasa

Una cooperativa di donne a Kinshasa

L’obiettivo del progetto è di creare una cooperativa di pulizie per fornire posti di lavoro ai genitori di famiglie povere ed evitare lo sfruttamento minorile.

Il progetto si inserisce nel Programma del Collegio Sant’Agostino di Kinshasa, attivo dal 2017.

Ad oggi il collegio è frequentato da quasi 1400 studenti, di cui il 51% ragazze.

Inoltre, ha due programmi a sostegno dei bambini provenienti da famiglie povere ed uno di contrasto al lavoro minorile.

Il progetto in questione si inserisce nel programma di contrasto al lavoro minorile che prevede di stabilizzare la situazione economica dei famigliari dei bambini purché questi ultimi possano frequentare la scuola e smettano di lavorare.

Dopo i primi anni di progetto, non senza difficoltà, siamo riusciti a coinvolgere diverse donne i cui figli oggi possono andare a scuola. La maggior parte delle beneficiarie è stata assunta dalla scuola come personale di servizio (pulizie, cucina e giardinaggio) trattandosi di persone che hanno una preparazione scolastica inesistente e che parlano solo il dialetto locale.

Siamo però riusciti a coinvolgere anche diversi imprenditori che hanno manifestato interesse per il nostro progetto e sembrano disposti ad assumere le “nostre mamme” per lavori di manovalanza semplice. Gli imprenditori (ma anche le altre scuole che abbiamo contattato) sono interessati soprattutto ad avere personale di pulizia efficiente, puntuale ed onesto, cosa tutt’altro che scontata nel contesto africano.

Il progetto in questione, quindi, ha l’obiettivo di creare una cooperativa di pulizia al fine di proporsi sul mercato in modo strutturato e ben organizzato. La cooperativa verrà ospitata in un locale della scuola da adeguare e ad ogni socia verrà offerto un corso di formazione, l’uniforme e il materiale da utilizzare. Inoltre, le operatrici della cooperativa verranno formate ed equipaggiate per occuparsi anche della sanificazione degli ambienti per garantire il rispetto delle indicazioni governative di contrasto al Covid-19.

Il Congo è stato in lockdown o con una mobilità limitata per molti mesi a partire dal 2020, nonostante nel paese siano stati registrati pochi casi e pochissimi decessi. La paura degli effetti devastanti che avrebbe potuto avere la diffusione del virus però, ha spinto il governo a seguire l’esempio di altre nazioni africane e occidentali.

Quando si è passati alla fase di riapertura, sono state definite delle procedure. Fra le varie indicazioni (mascherina e guanti, distanziamento e barriere) il Governo ha chiesto la sanificazione degli ambienti di lavoro o di studio imponendo anche il rispetto degli standard internazionali. Questo aspetto molto importante sta evitando che molti si improvvisino esperti di settore per sfruttare l’opportunità di guadagni semplici.

Gli Agostiniani, grazie alle loro capacità, sono stati contattati dalla Caritas e dal Governo che hanno chiesto un loro coinvolgimento diretto nel programma di contrasto al coronavirus e al degrado in generale (progetto Kin Bopeto).

Il progetto, quindi, prevede di implementare i servizi della cooperativa al fine di rispondere in modo efficace e puntuale alle esigenze del paese.

La cooperativa, oltre alla sanificazione anti-Covid 19 si attrezzerà anche per altri tipi di intervento, soprattutto esterno, finalizzato a contrastare altre patologie molto più gravi come il morbillo, l’ebola, la malaria o il colera, che ogni anno mietono migliaia di vittime in Congo.

Appare evidente che un progetto di sanificazione non può risolvere gli immensi problemi di un sistema sanitario al collasso, ma può sicuramente rappresentare un aiuto nel frenare la diffusione di queste malattie.