Settore | Assistenza sanitaria |
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Località | Nairobi, quartiere di Babadogo |
Importo | 87.500 euro |
Data Inizio | Febbraio 2007 |
Data Fine | Dicembre 2010 |
Finanziatori | Curia Generalizia Agostiniana, Fondazione Nando Peretti |
Stato progetto | Concluso |
A Babadogo non ci sono scuole adeguate, né ospedali; le strade sono tutte sterrate e le fognature a cielo aperto. La popolazione locale, stimata in 30.000 soggetti, vive in condizioni di disagio assoluto, in un ambiente insalubre e costretta alla precarietà dell’economia informale ed improvvisata. Proprio a Babadogo gli agostiniani nel 1989 hanno fondato la loro parrocchia con il “sogno” di offrire alcuni servizi ai tanti poveri della zona. Il primo passo è stato costruire la chiesa e la casa per i frati ma, subito dopo il programma ha previsto la costruzione di una scuola primaria e di una clinica.
Descrizione
Nel 2007 il Governo del Kenya ha lanciato il programma di Voluntary Counselling and Testing Services (VCT) per contrastare il diffondersi dell’HIV. Il programma, supervisionato dal Ministero della Salute del Kenya, ha previsto il coinvolgimento di ONG nazionali ed internazionali, associazioni di comunità e organizzazioni religiose fra cui 12 cliniche diocesane attive nelle baraccopoli di Nairobi.
La Delegazione Agostiniana in Kenya, sostenuta dal settore progetti della Curia Generalizia Agostiniana e dall’Associazione Apurimac, ha deciso da subito di partecipare concretamente al progetto “adattando” alcuni spazi della parrocchia. Visto il successo dell’iniziativa e l’aumento di richieste di assistenza da parte degli abitanti della zona, si è deciso di costruire ed equipaggiare una clinica in grado di offrire un servizio poliambulatoriale e di piccola chirurgia, clinica inaugurata nel dicembre 2010.
Inoltre, seguendo le indicazioni del VCT program si è studiato un programma itinerante da sviluppare sul territorio che ha previsto attività di informazione e formazione, così come una prima assistenza sanitaria domiciliare per alcune tipologie di pazienti. Il progetto ha anche proposto incontri nelle scuole e nelle altre parrocchie della zona.